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20 September 2024
Con l’arrivo di una nuova stagione, molti di noi avvertono una sensazione di malessere sia fisico che psicologico. Passare dall’estate all’autunno o dall’inverno alla primavera può portare con sé una serie di effetti spiacevoli, che spaziano dalla stanchezza alla depressione.
Ma a cosa è dovuto il disturbo affettivo stagionale e come possiamo gestirlo?
Vediamo insieme le cause di questo disturbo e scopriamo come affrontarlo al meglio.
Il cambio di stagione non è solo una data sul calendario. Spesso si riscontrano una serie di disturbi psicofisici che colpiscono soprattutto le donne e persone che vivono nelle città del nord, in cui le ore di luce sono molto ridotte durante la stagione invernale.
Ma in cosa consiste questa sindrome e perché ci sentiamo male?
Vediamo insieme i sintomi più comuni:
• Stanchezza e affaticamento
Con l’arrivo dell’autunno, le giornate si accorciano e la quantità di luce naturale si riduce, alterando il nostro ritmo circadiano e causando spesso una sensazione di debolezza generale.
La luce solare è fondamentale per mantenere normali i livelli di serotonina mentre la sua carenza durante i mesi invernali compromette il corretto funzionamento di questo ormone.
Anche la vitamina D, prodotta quando siamo esposti alla luce del sole, influenza l’attività della serotonina; quindi in inverno, quando c’è meno luce, si riduce anche la serotonina.
• Disturbi del sonno
Oltre alla serotonina, un altro ormone fondamentale è la melatonina, che regola il normale ciclo sonno-veglia. Durante l’inverno, le persone che soffrono di disturbo affettivo stagionale producono un eccesso di melatonina, riscontrando così una maggiore sonnolenza. Viceversa, in estate la produzione della melatonina è ridotta e quindi chi soffre di questa sindrome dichiara spesso di soffrire d’insonnia.
Anche le variazioni di temperatura tipiche dei cambi di stagione possono influire sulla qualità del sonno: le notti più brevi durante l’estate, ad esempio, possono provocare risvegli improvvisi.
• Cambiamenti d’umore
Le alterazioni nella produzione di serotonina e melatonina possono influenzare anche l’umore, così la riduzione dei livelli di vitamina D in inverno, secondo alcune ricerche ancora in corso.
Questo si traduce in un’accentuata irritabilità, un senso di vuoto, tristezza e perdita di interesse per le attività quotidiane. In alcuni casi la mancanza di serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore, può causare stati depressivi.
Un altro sintomo frequente durante il passaggio dall’inverno alla primavera è l’aumento dell’ansia, riconducibile all’incremento dei livelli di cortisolo. Infatti, il corpo produce più cortisolo in risposta alla necessità di maggiori energie dopo la stagione invernale.
Altri sintomi riscontrati frequentemente sono:
• Mal di testa
• Problemi d’appetito
• Disturbi gastrici
• Febbre
• Difficoltà a concentrarsi
In generale, per affrontare bene il cambio di stagione, è utile praticare attività fisica all’aperto durante le ore di luce, ritrovare una regolarità nel sonno e prestare attenzione all’alimentazione, preferendo cibi ricchi di vitamine B e C per ridurre il senso di affaticamento e supportare il metabolismo energetico.
Nel caso di individui affetti da una sintomatologia invalidante, queste sono le principali soluzioni:
– Integratori di vitamina D
– Fototerapia
– Psicoterapia
– Farmaci antidepressivi
È fondamentale consultare il proprio medico per evitare interazioni con farmaci in uso o problemi legati alla propria storia clinica.